L’anima di Jena, il suo tessuto urbano e la sua storia sono da tempo legati a due istituzioni: uno stabilimento di strumenti ottici e l’Università.
Il centro cittadino, in particolare, dal XX secolo è dominato dalla presenza del grande stabilimento Carl Zeiss, dal quale uscivano microscopi e apparecchi ottici considerati “potenzialmente pericolosi”. Per questo le industrie furono pesantemente bombardate durante la seconda guerra mondiale e dei 20mila impiegati di un tempo oggi ne rimangono appena 2000, tanto che ampi spazi del complesso sono stati riconvertiti in un centro commerciale (la Goethe Galerie) e negli edifici dell’Università cittadina.
Al contrario dell’industria ottica, questa, dalla sua fondazione nel 1558, non ha conosciuto declino e oggi accoglie ben 25mila studenti. I campus universitari in pieno centro storico e la popolazione universitaria fanno di Jena una città straordinariamente animata, restituendole quella personalità e quell’anima che le erano state sottratte dalle bombe del conflitto mondiale.
Attenzione a studiare a Jena! Gli studenti indisciplinati di un tempo rischiavano infatti la Studentenkarzer, una cella di punizione (l’originale è nel Collegium Jenense, la copia sul Markt) che deve avere visto passare generazioni di lavativi.