Porta dell'Asia per gli europei. Porta dell'Europa per gli asiatici. A cavallo tra Oriente e Occidente, Istanbul è un impasto affascinante di religioni e culture, di monumenti e tesori d'arte che vengono da tempi lontani e hanno il sapore di civiltà diverse. Bisanzio, Costantinopoli, poi Istanbul. La sua storia complicata non si legge solo nel tessuto urbano, ma anche nei suoi nomi. Nessun altra, fra le grandi capitali, ha cambiato per ben tre volte il proprio nome. Nessun altra si è ritrovata in mondi politici e culturali tanto diversi: dal mondo greco antico a quello ottomano, passando per quello persiano, per il romano di età repubblicana e poi imperiale, per quello greco-romano dell'Impero d'Oriente.
Una città esotica, dal sapore mediorientale, che colpisce tutti i sensi con i suoi contrasti, i colori, i profumi e i sapori forti. Ci si addentra nel centro storico con la sua vita pulsante, i venditori ambulanti, i mercati, i rumori della moderna metropoli che si mischiano alle voci dei muezzin che chiamano alla preghiera. E alla fine della giornata i ricordi delle visite agli straordinari monumenti di Istanbul si sovrappongono ai mille episodi di vita osservati, vissuti e partecipati. Lì, nei vicoli dei quartieri storici con panni stesi, case spesso cadenti, bambini rumorosi, donne alle finestre e uomini seduti nei tanti caffè, sopravvive quell'atmosfera di densa e reale vita di quartiere che colpisce i viaggiatori di oggi, come quelli di ieri.
Una città di cupole: questa è un'altra delle impressioni che si fissano indelebili nella memoria di chi visita Istanbul. Osservata dal mare, dall'alto di una torre o di un ponte, alzando gli occhi attraverso gli edifici di una via qualunque, le cupole incorniciano il paesaggio urbano della storica Costantinopoli. Circondata da 4 appuntiti minareti, quella della basilica di S. Sofia è nell'immaginario anche di chi non l'ha mai vista di persona. Cupole dalle dimensioni più varie nelle moschee, alleggerite da vetri colorati nei bagni turchi, nel Gran Bazar, nei mausolei dei sultani ottomani, cupolette rivestite di mosaici dorati nelle tante chiese bizantine e ancora cupole nelle sinagoghe della comunità ebraica. Una struttura dal profilo rassicurante che, se non ha messo d'accordo le religioni, ha conferito unicità allo skyline di Istanbul, integrandosi in modo suggestivo e curioso con i palazzi e le forme moderne della città contemporanea.