Luogo di pellegrinaggio per cristiani, ebrei e musulmani, secondo la tradizione qui sono sepolti, nella grotta Macpela, Abramo e Sara, insieme ai loro figli, Isacco e Giacobbe, con le rispettive mogli. Sintomatica di questo intreccio di fedi religiose è la grande moschea di Haram el-Khalil, il luogo più visitato della città, che a dispetto del nome accoglie anche una basilica e una sinagoga.
Sull'altura del Jebel er-Rumede sono stati messi in luce i reperti del più antico insediamento: alcune grotte dell'età del Rame e della prima età del Bronzo. La storia di Hebron non comincia però prima del Bronzo medio, cui risalgono le rovine di una cinta muraria. Sulla stessa collina si trovano anche le rovine del monastero dei Quaranta, nel cui cortile è un santuario che per i giudei sarebbe la tomba di Ruth (moglie di Boaz) e di Jesse (padre di Davide).
Suggestiva una passeggiata nella città vecchia, per il caratteristico aspetto arabo che ha mantenuto, con i bazar che si aprono in viottoli tortuosi in cui si possono ammirare e acquistare (con un certo savoir-faire nell'arte della contrattazione) i prodotti dell'artigianato locale, per lo più vetri, pellami, ceramiche.