Condottieri, uomini politici e semplici pellegrini vi giungevano per interrogare la Pizia, sacerdotessa scelta tra le vergini del posto, e ascoltare i responsi che, attraverso la sua bocca, provenivano da Apollo.
Oggi, il pellegrinaggio è quello di un turismo diretto a uno dei più celebri e cantati santuari dell'antichità, appunto quello di Apollo, che ha portato il piccolo abitato di Delfi a fiorire di alberghi e negozi di souvenir, tra i quali regnano incontrastati gadget e t-shirt con lo splendido Auriga. Se alcuni effetti collaterali della troppa fama si sono fatti sentire anche in questa valle immersa nel verde argentato degli ulivi, dove il frinire delle cicale può diventare assordante, i ricordi del passato sono rimasti comunque intatti, suggestivi come apparvero nell'Ottocento ai primi visitatori alla ricerca di classicità.
Templi, cappelle ex voto, altari, basi e piedistalli di statue, un bouleutérion, un teatro e un'agorá di età romana. I resti archeologici di edifici minori creano un tessuto connettivo tra i monumenti maggiori e contribuiscono a che il visitatore “rimanga” con la mente e con gli occhi all'epoca in cui la Via Sacra era percorsa dai pellegrini recanti offerte e sacrifici.