I piaceri che offriva erano così “cari” che non a tutti era possibile andare a Corinto. Metropoli ricca e lussuosa, grazie ai commerci e al controllo che aveva sull'istmo, fu etichettata come una città dai costumi “liberali”, condizione aggravata dalla presenza di un tempio intitolato a Afrodite, dea dell'amore e della prostituzione sacra.
Oggi sono altri i motivi che portano folle di turisti ad accalcarsi nel punto in cui il Peloponneso incontra l'Attica. E non è certo l'anonima modernità che, figlia dei numerosi terremoti che hanno colpito la cittadina (l'ultimo è del 1981), caratterizza il tessuto urbano dell'odierna Corinto.
Imperdibile, non solo per ingegneri e urbanisti, è la fenditura del canale che, dal 1893, costituisce la via più veloce per Atene dal mar Ionio. Non si perda poi la visita agli scavi della dissoluta Corinto e la salita all'Acrocorinto, da dove si gode di uno dei paesaggi più mozzafiato che la Grecia può offrire. L'area archeologica risale alla risistemazione romana, ma è certamente di gran fascino e la visita si articola tra resti di fonti, basamenti di templi, botteghe e portici. Allargata in età romana fino a diventare un vasto rettangolo di 200 metri x 100 e chiusa da tempietti imperiali, l'agorá in epoca greca serviva anche da stadio per le corse. La basilica Julia, serbatoi per l'acqua, resti di terme romane e tribune monumentali, da una delle quali si narra che l'apostolo Paolo abbia predicato ai corinzi, conducono a un rialzo del terreno su cui svettano sette colonne doriche del tempio di Apollo (540 a.C.).