L’area (3000 mq ca.) compresa tra viale Lecco e via Dante è interessata da un grande complesso di età romana, formato dalla successione di una ventina di grandi ambienti ad architettura mistilinea che costituivano un complesso termale, composto da vani rettangolari (supposti frigidari) alternati ad ambienti a pianta ottagonale (supposti calidari), due dei quali raccordati da un’aula biabsidata.

Un recente scavo (2006-2007) ha permesso di raddoppiare le dimensioni del sito archeologico. Inattese novità hanno riguardato lo stato di conservazione delle strutture di età romana, che si credevano fortemente compromesse in antico e conservate solo a livello di fondazione. In aggiunta agli otto già noti è stato possibile indagare una decina di nuovi ambienti, dei quali alcuni con murature con alzati di circa un metro e mezzo.

Il complesso è frutto di un progetto unitario realizzato nella seconda metà del I secolo d. C. ma che fu oggetto, circa un secolo dopo, di modifiche ed ampliamenti, ben identificati dallo scavo stratigrafico. Sono stati documentati potenti strati di distruzione, nei quali sono state recuperate, insieme ad abbondante materiale ceramico prezioso per la datazione dei resti, anche un centinaio di cassette di intonaco pertinente alla decorazione pittorica, oltre a marmi e stucchi, che sottolineano il prestigio del monumento.

All’abbandono del complesso, sul finire del III secolo d. C. e allo spoglio sistematico di tutti gli elementi di pregio, seguì una destinazione cimiteriale. Sono state individuate una decina di tombe, caratterizzate da strutture e orientamenti diversi, non raggruppate, ad eccezione di tre, bensì dislocate in vari settori dello scavo. Le uniche con corredo sono inquadrabili cronologicamente nel V-VI secolo d. C.
Un utilizzo molto diverso, ma sempre successivo al disuso delle terme è documentato dalla conservazione di una piccola fornace, all’interno di uno dei corridoi dell’ex edificio termale. Considerate le dimensioni, la struttura era forse dedicata alla fusione di oggetti in vetro o metallo ma non sono state reperite scorie o frammenti che possano indicarne con precisione la funzione.