Due nazioni, due bandiere, due lingue diverse per la bella Cieszyn e non solo perché a cavallo del confine con la Repubblica Ceca.
Dopo la riunificazione della Polonia e il trattato di Versailles del 1920 questa bella cittadina della Bassa Slesia fu divisa in due: i sobborghi sull'altra riva dell'Olza passarono ai cechi e oggi costituiscono la città di Ceský Tešín, mentre il centro storico rimase polacco. Intorno alla piazza del Mercato, cuore di Cieszyn, case antiche e il bel municipio neoclassico. A sud del Rynek, notevoli chiese, fra cui quella protestante del Gesù, sulla quale svetta la torre più alta della città (75 metri), e il Museo della Slesia, sulla cultura e la storia della regione.
Si sale sulla collina dove era il maniero dei Piast (Góra Zamkowa), del quale rimangono pochi ma preziosissimi resti, per un bel panorama delle due parti frutto della spartizione. Più in basso è il cosiddetto “castello” degli Asburgo, palazzo neoclassico eretto nel 1840 per l'arciduca Carlo d'Asburgo.