Il borgo (m 214), al confine tra le province di Pisa e Livorno e ben accessibile dall’Aurelia, dalla strada per Volterra e dalla provinciale che conduce ai limitrofi passi di Guardistallo e Montescudaio, sorprende il visitatore come angolo di medioevo intatto. Sta su un rilievo dell’entroterra aperto alla costa tirrenica e al mare (a una dozzina di chilometri), tra i campi e i boschi della campagna che a oriente comincia ad alzarsi verso i più aspri scenari delle Colline Metallifere.
COSA VEDERE
Clima e ricchezza d’acque, di sale e selvaggina giustificano il remoto insediamento: prima etrusco (necropoli di Casa Nocera, tomba a tholos del VI sec. a.C. in località Poggiarella), poi romano (resti di ville d’età imperiale in località La Pieve e Il Poggio), poi medievale (castello fortificato documentato dal 1004 e antica pieve di S. Giovanni Battista). Restano da immaginare i secoli duri della malaria risalente le colline, delle campagne abbandonate alle cacce dei feudatari – i Gherardesca, fino al XV secolo – o al proliferare dei lupi; poi le bonifiche, la redistribuzione delle terre a nuove, facoltose famiglie, infine – quando ormai da un pezzo Casale nelle Maremme è divenuto Marittimo – l’emigrazione del secondo dopoguerra verso i centri di pianura. Da allora il paese è rinato scoprendosi ricco: di umori medievali, con le mure inglobate nel tessuto urbano e il palazzo Rocca resti dell’originario castello, l’antica Pieve in cui oggi è il Comune, la casa del parroco costruita reimpiegando materiali dagli scavi delle ville romane; e anche di natura felicemente conservata, con la campagna coltivata a olio, vino, grano da scoprire a piedi, in bici, a cavallo.
Perché Bandiera Arancione:
“In un contesto naturalistico di grande bellezza e in posizione panoramica, Casale Marittimo si distingue per il centro storico tipico e raccolto. Il visitatore viene guidato da un efficiente sistema di segnaletica nella visita ai vari punti d’interesse storico-culturali e alle strutture ricettive e ai ristoranti, nei quali il turista può apprezzare diversi prodotti tipici del posto.” Elsa, ghost visitor TCI