Grande centro portuale, Bilbao è una città in rapida trasformazione che, dopo la crisi dell’acciaio iniziata negli anni ’80, si è riconvertita al terziario e in particolar modo al turismo. Inutile dire il ruolo che ha giocato il Museo Guggenheim in questa conversione: 1 milione di visitatori, tra cui numerosissimi americani che eleggono il museo a tappa obbligata nel loro “Grand Tour” europeo.
Se a questo si aggiunge un centro storico dal sapore ottocentesco, una cucina tra le migliori al mondo e un panorama urbano firmato da numerose archistar, si capisce il perché del successo di questa meta. L’ostico idioma basco non è un problema: è il castigliano l’unica lingua parlata e conosciuta dai molti che qui migrarono per trovare lavoro nelle grandi fabbriche cittadine.
Nel Casco Viejo (il centro storico), disposto sulla riva destra della Ría de Bilbao, si trova plaza Nueva, di impianto neoclassico, circondato da un portico a 64 arcate sotto cui si aprono i famosi Café Bilbao e il Victor che, insieme a numerose manifestazioni e attività, fanno di questa piazza il luogo più animato di tutta la città. In alto sulla città vecchia, raggiungibile mediante un ascensore, si trova il cinquecentesco Santuario de Nuestra Señora de Begoña che custodisce la veneratissima immagine della Vergine (XIII secolo), tappa imprescindibile per i pellegrini che sceglievano la panoramica “variante costiera” del Cammino Francese verso Santiago.