Il Museo del cinema e della televisione traccia un affascinante percorso cronologico nella storia della filmografia tedesca e del ruolo che ha avuto nel panorama cinematografico europeo. Spettacolare senza essere kitsch, l’allestimento prevede sale dedicate ai film più celebri, in un viaggio che va dagli albori del cinema tedesco ai contatti con Hollywood. Vi si trova la ricostruzione miniaturizzata di un set de Il Gabinetto del dottor Caligari (1920), di Robert Wiene, e ampio spazio è dedicato a film culto come Metropolis (1927), di Fritz Lang. Sono rappresentati tutti i grandi protagonisti del cinema tedesco. Il museo possiede per esempio la maschera mortuaria di Friedrich Wilhelm Murnau appartenuta a Greta Garbo e un’ampia raccolta di costumi di scena, lettere, fotografie e vari oggetti personali è dedicata a Marlene Dietrich. Molto spazio anche per Leni Riefenstahl, pietra miliare nel cinema e nella documentaristica, famosa (e al tempo stesso contestata) per il film Olympia, che documenta le olimpiadi naziste del 1936, durante le quali utilizzò tecniche di ripresa e montaggio d’avanguardia (un plastico dell’Olympiastadion ricostruisce le postazioni delle cineprese). Una seconda sezione del museo, più piccola, è dedicata agli sviluppi del cinema tedesco fino ai giorni d’oggi. Vi vengono proiettati vari spezzoni di film e tra le curiosità si segnala l’originale del modello di nave utilizzato da Werner Herzog nel film Fitzcarraldo (1982). Completano il museo la sezione Museum für Fernsehen, dedicata alla televisione soprattutto tedesca e poi sale proiezione, biblioteca tematica, bookshop e caffè.