Un villaggio come dono di nozze. Questo hanno ricevuto l’imperatore Enrico II il Santo e la moglie, coniugi devoti che vollero trasformare la loro Bamberga nella nuova città santa. Romantici poeti hanno ceduto al fascino dei suoi vicoli, delle sue piazzette, dei pittoreschi scorci che si aprono sul fiume e sulle colline.
Disseminato di secolari architetture volute dalla coppia regnante e da vescovi che hanno amato e abbellito la cittadina, il centro urbano incanta, con il bel Duomo medievale e le sue svettanti quattro torri, i palazzi barocchi, le casette dei pescatori lungo il Regntz, le facciate a graticcio e l’acciottolato delle stradine che portano alla scoperta degli angoli più belli dell’abitato. Batte ancora oggi il cuore della Bamberga dei contadini, dei mercanti e degli artigiani, come dimostrano il sempre frequentatissimo, colorato e vociante mercato della verdura e la tradizione sempre viva di coltivare gli orti in città (protetti dall’Unesco)
Il fascino della cittadina è stato riconosciuto dall’Unesco, che l’ha inserita nelle liste del Patrimonio dell’Umanità.