Proponiamo l'editoriale di Mario Tozzi, geologo, scrittore, divulgatore scientifico nonché consigliere Touring, sulla transizione energetica. L'editoriale è pubblicato sul numero di novembre 2024 di Touring, il magazine del Touring Club Italiano.
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Se pensate che l’attuale crisi climatica non esista o che sia generata dalla “scie chimiche” emesse dagli aviogetti, allora questo articolo vi farà infuriare. Ma se siete uomini e donne di buona volontà, disponibili a capire e a farsi carico di una problematica collettiva che va risolta se non volete ricada in capo ai vostri figli, allora qui avrete qualche spunto di riflessione.
Premesso che ogni scia emessa dagli aeroplani è una scia di vapore d’acqua e che contiene inquinanti derivati dalla combustione del kerosene (in questo senso “chimica”) che è uno dei combustibili peggiori, i sapiens hanno ben altra influenza sul clima attraverso le loro attività produttive, come testimoniano praticamente tutti gli studi specialistici in materia. Ma proprio per questa ragione, potremmo, volendo, intervenire abbassando o azzerando le nostre emissioni clima-alteranti e restituire un futuro ai nostri figli.
L’Europa si è posta da tempo all’avanguardia di una riconversione ecologica che punta su rinaturalizzazione e utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. È vero che l’Europa, oggi, emette poco, ma va considerato che la CO2 emessa negli ultimi due secoli da noi europei è maggiore di quella emessa dai cinesi o dagli statunitensi. Dunque è giusto prendersi la responsabilità di iniziare ed è anche giusto farlo con provvedimenti come il Green Deal, che prevede anche, e sottolineo anche, auto elettriche, carne coltivata, fonti rinnovabili, risparmio ed efficienza energetica.
Qualcuno teme che a pagarne le conseguenze sarà l’economia, ma in realtà, la paura è che qualcun altro inizi a guadagnare. Invece l’economia andrà avanti lo stesso, pure se non più fondata sui combustibili fossili. Altri temono che qualcun altro se ne avvantaggerà, per esempio i cinesi: ma basterebbe fare bene quello che noi italiani abbiamo sempre saputo fare meglio, cioè le auto, e importa poco se elettriche. Dovremmo poi ragionare sul fatto che la crisi economica attuale non è certo figlia del Green Deal, visto che ancora non è stato messo in campo se non a parole; ma è figlia di quel mondo strangolato dai combustibili fossili da cui dipendono l’agricoltura e l’allevamento, per dirne una. È una crisi figlia del Brown Deal, contro il quale pochissimi si scagliano.
Un altro problema è trovare chi si accollerà le spese di una transizione che non sarà indolore. Come a dire, chi paga? Ma qui le idee si possono schiarire se si identificano chi sono i responsabili. Non è difficile: se non si trovano le risorse per far pagare la transizione energetica, io un’idea ce l’avrei. Che ne dite di quelle corporation gas-petro-carboniere che lucrano profitti spaventosi e non hanno mai posto rimedio alla crisi climatica che hanno scatenato? Togliamo loro ogni sovvenzione pubblica, diretta o indiretta, impediamo che si perfori anche un solo pozzo di idrocarburi in più e costringiamoli a pagare il “costo sociale del carbonio”. Per una società più equa e più libera.