Le due nuove Bandiere arancioni nascono da "Bandiere arancioni in Piemonte", iniziativa di successo sviluppata in partnership con Regione Piemonte ormai giunta alla IV edizione. Ricordiamo che la Bandiera arancione è attribuita dal Touring Club Italiano a tutti quei borghi dell'entroterra con meno di 15mila abitanti che superano una severa selezione rispondendo a parametri di accoglienza, servizi per il turista, ospitalità, rispetto dell'ambiente, tutela del territorio e così via. Complimenti ai due Comuni!
Gavi può vantare un bel record: è il primo Comune della provincia di Alessandria a essere certificato. Immaginatevi un paesaggio di colline, costellate di vigneti fin da tempi antichi; e un borgo che sorge alla confluenza di due torrenti, il Neirone e il Lemme. Un luogo strategico, già fortificato in epoca romana e poi controllato a lungo da Genova, che qui ha lasciato un'inconfondibile impronta: basta fare un giro nel paese per rendersene conto, oppure documentarsi su usi e costumi degli abitanti.
Che cosa c'è da fare a Gavi? Innanzitutto bisogna visitare il forte, poderoso e imponente, eretto tra Cinquecento e Seicento, a forma di stella, con sei bastioni uniti tra loro da cortine. Un monumento importante che racconta la storia del paese e di tutta un'area: disarmato nella seconda metà dell'Ottocento, fu adibito a carcere, poi durante le guerre fu campo di prigionia. Attente visite guidate portano alla sua scoperta. Poi c'è da vedere la parrocchiale di San Giacomo, originariamente romanica, poi rimaneggiata in stile barocco, con portale adorno di rilievi e numerose opere meritevoli di attenzione all'interno; e i due santuari di N.S. delle Grazie e N.S. della Guardia, quest’ultimo sul colle dei Turchini, dal quale si gode una bella vista panoramica del paese.
Ma a Gavi bisogna anche sedersi a tavola: da provare il vino DOCG Cortese di Gavi, i ravioli, gli amaretti di Gavi, la Testa in Cassetta di Gavi (insaccato di suino Presidio Slow Food). Sono numerosi sia i negozi sia le strutture ristorative: non faticherete a trovarli. Anche perché le indicazioni nel paese non mancano: il Touring evidenzia, nelle motivazioni della Bandiera arancione, proprio il valore della "segnaletica di indicazione per le strutture ricettive, ristorative e per i diversi produttori sparsi anche nel pregevole territorio collinare circostante".
Siamo nel Canavese, poco lontano da Torino. Agliè è un borgo medievale, la cui storia parla della famiglia Savoia: furono loro a edificare in più riprese Il Castello ducale, costruito originariamente nel 1141. La residenza reale è composta da circa 300 stanze: rimarrete a bocca aperta davanti a dipinti, mobili antichi, stucchi, affreschi e sale immense, come il grande salone da ballo decorato da Recchi nel Seicento. Bellissimo anche il parco, aperto da maggio a ottobre, dove scoprire grandi alberi, aiuole fiorite, statue e fontane, tra cui all'ingresso quella settecentesca a ferro di cavallo arricchita da sculture dei fratelli Collino (la Dora che si getta nel Po).
Ma ad Agliè, come dicevamo, c'è molto altro: il borgo con la chiesa di S. Marta e la Parrocchiale, entrambe settecentesche; e poi il Meleto, villa ai piedi del Colle di Macugnano che conserva lo stile liberty tipico di inizio Novecento, famosa per essere stata la residenza estiva del poeta Guido Gozzano, sepolto ad Agliè nella chiesa di San Gaudenzio. Prima di andare via, non dimenticate i gustosi torcetti di Agliè, dolce tipico venduto nelle numerose panetterie del centro.
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