Dire Molveno significa pensare prima di tutto al suo lago, uno fra i più belli delle Alpi nonché il più profondo del Trentino (123 metri), che nel 2017 per il quarto anno consecutivo si è visto assegnare il premio di “lago più bello d'Italia” da Legambiente e Touring Club.

“Gemma purissima in superbo scrigno”, lo definì Antonio Fogazzaro, intervenendo nel 1905 a un convegno internazionale di scrittori che si tenne proprio a Molveno. “Gemma” per la trasparenza delle acque e l'intenso colore azzurro turchese (anche dopo la trasformazione in bacino idroelettrico nel 1952). E “scrigno” per via delle spettacolari montagne fra cui il lago è stretto, il Gruppo di Brenta a ovest e il gruppo Gazza-Paganella a est, che conferiscono alle sue sponde un carattere fortemente dolomitico. Il lago fu originato circa 3-4.000 anni fa da una gigantesca frana (sul fondo sono stati trovati 200 tronchi di una foresta pietrificata, alti anche 30 metri).

Collegato al Lago di Molveno, subito a monte, c'è poi un altro bacino lacustre, l'idilliaco laghetto di Bior, assai popolare tra i pescatori di salmerini e popolato di germani reali, attorno a cui si può passeggiare raggiungendo l'isolotto tramite ponticelli in legno.

E che cosa vedere a Molveno, in paese? Il piccolo Comune, poco più di mille residenti, ha una lunga storia: la zona era abitata sin dal Neolitico, i Romani vi costituirono un loro insediamento, ma fu nel medioevo che assunse una certa importanza. Esisteva allora un Castello di Molveno, appartenente ai conti di Flavòn, abbattuto però già a fine XIV secolo. Sopravvive invece, presso il cimitero, quel gioiello che è la chiesa di San Vigilio, risalente al Duecento, epoca a cui fu affrescata la pregevole lunetta del portale romanico. Importanti anche gli affreschi goticizzanti della facciata e l'interno ormai gotico, con l'abside tutto affrescata con una Ultima Cena quattrocentesca, dal sapore assai popolare.

In paese, la chiesa di San Borromeo, benché ricostruita nel 1940, conserva il vecchio campanile medievale con bifore romaniche e, all'interno, alcuni altari barocchi del Seicento. Quanto all'edilizia laica di prestigio, Molveno conserva alcune parti medievali nel portico della cosiddetta Casa del Dazio, oltre che il barocco Palazzo Saracini, al cui interno è notevole lo scalone a doppia rampa.

Altre cose da vedere a Molveno? Il piccolo edificio in legno della cinquecentesca segheria veneziana, l'Antica Segheria Taialacqua, grande poco più di una capanna (11 metri per 5) ma di notevole importanza storica. E sulle alture sopra la sponda occidentale del lago vale la pena salire a esplorare i cinque cosiddetti “Fortini di Napoleone”, eretti in realtà dagli austriaci proprio per bloccare l'avanzare dell'armata napoleonica.

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