Chissà a che cosa avrà pensato Piero Puricelli, l’ideatore della prima autostrada d’Italia, mentre nel settembre 1924 Vittorio Emanuele III a bordo di una monumentale Lancia Trikappa scoperta inaugurava il percorso da Milano a Varese dell’innovativa “strada automobilistica”. Progettata da Puricelli, con il patrocinio del Touring Club Italiano, per «fornire al traffico celere sedi proprie, libere dall’intralcio dei veicoli a trazione animale» come si legge in una pubblicazione TCI d’epoca.

Di certo Puricelli non poteva immaginare la prosperità economica che queste infrastrutture avrebbero portato con sé nel Dopoguerra. Al punto che nel 1961 nacque la celebre “Curva Fanfani”, tracciata di suo pugno con una matita rossa sulla mappa dall’allora Presidente del Consiglio, Amintore Fanfani, per avvicinare alla provincia di Arezzo, in cui aveva avuto i natali, il tracciato dell’Autosole.

Il ponte sull'Adda sulla Milano-Bergamo a Trezzo nel 1927

Storia e prospettive delle autostrade che, in occasione dei 100 anni dalla nascita della Milano-Varese e dei 60 anni del completamento dell’Autostrada del Sole dal 6 dicembre al 2 febbraio 2025 sono raccontati dalla mostra Italia in movimento. Autostrade e futuro allestita nelle terrazze della galleria al MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, in collaborazione con Autostrade per l’Italia. Un percorso espositivo articolato come un viaggio attraverso la società italiana dell’ultimo secolo.

L'accesso alla Milano-Varese nel 1924

Seguendo il filo conduttore di un grande reportage, realizzato lungo le principali tratte autostradali italiane dal fotografo d’architettura olandese Iwan Baan. Un itinerario affiancato da immagini storiche, video d’epoca, brani di cinema d’autore, videointerviste, libri e documenti che arricchiscono le quattro sezioni della mostra.

Che sono dedicate alla costruzione della rete, all’evoluzione degli spazi di vita ad essa legati quali aree di sosta e stazioni di servizio, alle scelte architettoniche che ne hanno improntato la realizzazione e alle tecnologie, passate e future, che vi sono implementate.

Alla mostra Italia in movimento contribuisce anche il Tci, con materiali dell’Archivio Storico, tra cui spiccano sia alcune immagini d’epoca sia le pubblicazioni ad hoc in forma di guide e carte che seguivano il tracciato realizzate dal Touring Club Italiano tra gli anni Sessanta e Settanta per “promuovere e facilitare l’uso dell’autostrada”.

Altri tempi.