La primavera è forse la stagione migliore per andare in bicicletta: il clima è ideale, la natura è in pieno risveglio e la pedalata, specie su strade secondarie, fuori dal traffico, permette di avere un contatto ancora assai genuino con la natura. Fioriscono raduni e proposte di itinerari in tutta Italia e il Tci, che non ha mai rinnegato lo spirito dei suoi fondatori che costituirono il Touring club ciclistico italiano, è ancora in prima fila nel promuovere il turismo lento sulle due ruote. Lo ha voluto dimostrare, per esempio, un anno fa, con la memorabile Milano-Roma in bicicletta, organizzata per festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia, conclusa davanti al Palazzo del Quirinale.
Proprio in quella occasione il Tci ha preparato un decalogo ad hoc da sottoporre a privati cittadini, Governo, autorità nazionali, operatori e amministrazioni locali sull'uso corretto della bicicletta.
Lo riproponiamo in forma ridotta per chi ancora non avesse avuto modo di consultarlo.
1. Concordare con le autorità scolastiche spazi didattici e sperimentali riguardanti l’educazione alla mobilità attraverso la bicicletta
2. Favorire l’uso della bicicletta per gli spostamenti in città (piste e corsie ciclabili, percorsi e itinerari protetti, bike-sharing…)
3. Recuperare, attrezzare e segnalare adeguatamente itinerari extraurbani dedicando allo scopo strade comunali e provinciali, a bassa densità di traffico. Si sottolinea, in particolare, la necessità di una corretta e adeguata segnaletica
4. Porre mano al recupero del patrimonio ferroviario in disuso, attraverso la riconversione delle strade ferrate dismesse in piste ciclabili
5. Facilitare (anche in termini economici) e generalizzare il trasporto della bicicletta sul più ampio numero possibile di mezzi pubblici (treni ad alta velocità, navi e traghetti, autobus, tram)
6. Attuare la graduale realizzazione della “rete ciclabile nazionale” che comprenda e coinvolga, accanto alle mete di più alta attrazione turistica, l’Italia impropriamente detta “minore” e il sistema delle aree naturali protette
7. Sostenere una ricettività dedicata e idonea capace di offrire un’accoglienza adeguata alle esigenze del cicloturista (bike hotel, bike grill ecc), censire, favorire e divulgare la presenza di centri di assistenza attrezzati
8. Redigere un “codice di comportamento” del ciclista urbano ed extraurbano in accordo con gli esperti di traffico e le associazioni interessate
9. Promuovere (Istituto Superiore di Sanità, Ministeri Ambiente e Turismo) la divulgazione di “buone pratiche” affinché il ritorno in sella sia accompagnato da opportune regole a protezione della salute, dell’ambiente, di una corretta pratica turistica
10. Realizzare un piano coordinato di comunicazione e promozione, in Italia e all’estero, degli itinerari, delle modalità e dell’assistenza che l’Italia può offrire alla pratica del turismo in bicicletta.