A San Bernardino all’Osservanza, il Santo scrisse gran parte dei trattati latini. Dopo la sua morte (1444), cominciarono a manifestarsi le esigenze di ampliamento. Probabilmente il genio architettonico di Francesco di Giorgio Martini, che collaborò con anonimi frati fabbricieri, produsse quella unione di eleganza e umiltà che ancora si osserva nelle soluzioni esterne del monumento e nel gioco di linee rette e circolari.

Agli albori del nuovo secolo si ha invece la prima grande aggiunta al convento con la costruzione della sagrestia e di un secondo chiostro che guarda la città. Di lì a poco, un terzo chiostro viene aggiunto sul lato opposto, per creare ambienti destinati a
foresteria ed infermeria. E’ alla fine del Seicento che si metterà nuovamente mano, con una sensibilità architettonica tardobarocca, a modifiche con l’apertura del chiostro, l’eliminazione del lato verso Siena e la conseguente trasformazione del lato opposto in loggia panoramica.

All’interno sono scomparsi i decori a stucco che avevano pesantemente trasformato la chiesa e le arcate a tutto sesto che avevano sostituito quelle lineari in semplici laterizi del portico di entrata. Furono queste le strutture che si decise di eliminare
negli anni venti del Novecento, quando anche a Siena una forte corrente purista si associò alla sensibilità francescana nel ricostituire quell’equilibrio tra la dignitosa eleganza di un cenobio e la semplicità implicita nel messaggio francescano. La creazione ispirata da Francesco di Giorgio tornò dunque ben visibile a fedeli, pellegrini e viaggiatori. Il secondo conflitto mondiale vide la chiesa sventrarsi sotto le bombe. Ma in quel dopoguerra, il popolo di Siena e i frati seguaci di Francesco in due soli anni ricostruirono nelle sue forme il maggior ricordo della presenza terrena di San Bernardino.

Importanti le opere che l’arte figurativa senese ha lasciato in questo luogo sacro: il Compianto di Cozzarelli; nelle cappelle della chiesa due trittici di Sano di Pietro e la pala centrale di un suo terzo trittico; due capolavori di Andrea della Robbia (una pala d’altare e una Annunciazione) richiamano la vicinanza col sobrio tripudio di ceramica invetriata della Verna; opere del Riccio e di Andrea di Bartolo

Programma
ore 10.45 Incontro dei partecipanti all’ingresso della Basilica
ore 11.00 Inizio della visita
ore 12.45 Termine della visita

Altre informazioni utili:

Quota di partecipazione
Iscritto TCI: offerta volontaria

Prenotazioni
Dal 1° al 10 dicembre
– tel. 335/6064898
– email: federigo.sani@gmail.com