Borgo dalla storia antica, Kamnik gravita sulla capitale per impiego e servizi, ma mantiene una vita propria, che si avverte soprattutto nel fine settimana, quando riacquista una certa vivacità. In posizione favorevole tra le colline che orlano la sponda destra del fiume Bistrica, alle pendici delle Kamniške Alpe, ottenne fin dal 1267 il diritto di battere moneta. Fu il centro di un vasto feudo, concesso dall’imperatore ai conti Andechs-Meran; a questi succedettero i Bamberg, gli Spanheim, il re ceco Ottokar e infine gli Asburgo. Nel XVI secolo lo spostamento del traffico su nuove direttive provocò la decadenza della cittadina. Questo contribuì alla conservazione della città antica, tanto che il piccolo centro storico è oggi uno dei più intatti della Slovenia. Omogeneo e ben sistemato, si raccoglie intorno alla lunga Glavni trg, piazza da cui si dipartono stretti vicoli, con le abitazioni dei nobili e dei facoltosi mercanti, alcune datate al XV e XVI secolo, di bella fattura e con ricchi portali, balconi e arcate.
Lo spazio centrale della città, Glavni trg, ha assunto l’aspetto di piazza agli inizi dell’Ottocento. L’edificio al N. 2 accoglie la galleria Miha Maleš (visita a pagamento ore 9-13 e 16-19; domenica-lunedì chiuso), pittore del luogo (1903-87) che ha donato alla cittadinanza 2600 opere. Sul lato opposto della piazza, là dove Glavni trg mantiene l’antico aspetto di via, si trova un laboratorio di candele, lo Svecarstvo Stele.